FLORA
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Anno
2023
Categorie:
In Programmazione
Durata:
90 minuti minuti
Regista:
di Martina De Polo
Attori:
Flora Monti, Deina Palmas
Genere:
Docu-film

La trama

Flora Monti, divenuta staffetta partigiana a soli dodici anni, racconta la propria vita a partire dal momento in cui decise di accettare il pericoloso incarico di portare messaggi ai gruppi resistenziali che agivano sull’Appennino tosco-emiliano. Quando, nel 1944, arrivarono gli americani, per lei e la sua famiglia iniziò una nuova avventura che la portò, da sfollata, a Cinecittà.
Un’opera che è, al contempo memoria e monito, per tutte le generazioni.
Flora Monti è nata nel 1931 e la sua è una testimonianza più che preziosa. 
La sua è una narrazione di vita vissuta, di cui ricorda anche i più piccoli particolari, che ci riporta alla seconda guerra mondiale e non fa nessuno sconto alla collaborazione stretta tra fascisti e nazisti. La descrizione del momento in cui viene da loro fermata e, dodicenne, lasciata solo in maglietta e mutandine per perquisirla è più che sufficiente per descrivere quanto accadeva.

Ma Flora aveva allora lo spirito che ha conservato anche oggi quando racconta e non si astiene dal giudicare. C’è però anche, seppure indirettamente, il cinema in questa sua vicenda personale. Perché, una volta rasa al suolo la sua abitazione, viene inviata, con i suoi genitori, al campo profughi dell’UNRRA collocato all’interno di Cinecittà. Quello che si trova davanti è un mondo nuovo in cui avrà modo, per la prima volta, di scoprire anche una radio.
De Polo non si limita (che comunque sarebbe già moltissimo) a raccogliere le sue testimonianze e ad aggiungervi del materiale di repertorio. Con l’aiuto di una dodicenne di oggi che, novella Flora, offre alle nuove generazioni riferimenti storici forse non noti, ci fornisce ulteriori elementi che poi un gruppo di attori, che indossano le maschere più cupe della commedia dell’arte, traducono in azioni efficacemente mimate.


Storie come quella di Flora andrebbero mostrate nelle scuole non per suscitare odio retroattivo (come qualcuno potrebbe in modo surrettizio obiettare) ma per ricordare quanto accaduto per farne tesoro per il presente e il futuro.

 

 

 

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